top of page

Ma come, non riesco più a bere il caffè?

Ci sono alcuni piaceri della vita che arrivano lenti ma se ne vanno repentinamente.

Beh, il caffè, per me, è stato uno di questi. Fino ai miei 24 anni non ho ricordi consapevoli di aver mai bevuto un caffè - espresso, americano, un cappuccino. Che vita triste, penserete voi. Vi devo dire, invece, che non è mai stata una rinuncia per me, non ho mai avuto il bisogno di svegliarmi o di stare attiva. Che poi, il tiramisù non l’ho mai rifiutato.


È arrivato però un momento della mia vita in cui “faceva molto figo” bere caffè specialty, tostato in modo leggero per far uscire tutte le note fruttate di questo chicco misterioso.

Da brava nerd del cibo quale sono, non mi potevo far scappare questa occasione per avere un altro prodotto da inserire nella mia routine e con la cui storia annoiare le mie amiche abituate al caffè bruciato del bar sotto casa.

Quindi sono entrata nel mondo del caffè filtro, con il mio V60 di ceramica mi piaceva prendere del tempo per me alla mattina, assaporare le note caramellate (che a volte un po’ mi inventavo) del caffè e poi partire con la mia giornata.

La faccio facile, detta così, una routine tradizionale senza infamia e senza lode.

Piano piano, più mi appassionavo al mondo del caffè specialty, più iniziavo a notare una correlazione strana tra il mio caffè mattutino (disclaimer, non sono mai arrivata a più di un caffè al giorno) e il mio malessere, la mia nausea diurna. All’inizio non ho collegato causa ed effetto, e soffrivo semplicemente del mio male continuando a godermi la mia tazza.

Ma poi: un giorno di caffè era nausea assicurata e un giorno senza caffè era benessere.

Ed ecco l’illuminazione: per quanto mi piacesse, il caffè non faceva per me. Aveva uno strano effetto che non riuscivo ad ignorare.


Voi direte, beh che storia è? Semplicemente ora non berrai più caffè e vivrai una vita triste e con pochissime gioie.

Mmmh, potreste anche avere ragione ma, poco dopo aver abbandonato la via del chicco più famoso del mondo, ho trovato la Guayusa.

tazza di Guayusa
Tazza di Guayusa

Guayu-che? La Guayusa è stata la mia ancora di salvezza, l’erba che mi ha permesso di non rinunciare alla mia routine mattutina e a quella leggera carica data dalla caffeina senza però provare tutto quel malessere legato al caffè.

Mi metto lì, preparo la mia Guayusa, con il suo gusto naturalmente dolce e soave e mi godo quei pochi minuti alla mattina quando il mondo attorno a me è ancora un po’ addormentato o si sta preparando una famigerata tazza di caffè.

Ve lo devo davvero dire? Bevendo la Guayusa non ho più avuto quella nausea fastidiosa, non mi sono sentita più tutta agitata e non ho più avuto paura di macchiarmi i denti – anche voi avete avuto una fase in cui avete bevuto tutto con la cannuccia per evitare di macchiare i denti?

Ah, no?

Sono qui per allontanarvi definitivamente dal caffè e per far perdere tutte le quote di mercato a Caffè Vergnano? No, io?

Vi ho raccontato la mia storia solo per darvi un’idea della bontà e della forza della Guayusa, che mi ha permesso di non perdere un’importante e rilassante parte della mia giornata e mi ha, anzi, arricchita con qualità che il caffè non ha.

0 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page